Il Mieloma Multiplo (MM) rappresenta circa il 10% delle patologie onco-ematologiche, con un’incidenza di circa 5600 casi ogni anno, ed è associato a una significativa morbilità e mortalità, soprattutto tra i pazienti più anziani. Anche se il MM rimane una malattia incurabile, la crescente disponibilità di nuovi agenti terapeutici hanno sostanzialmente migliorato gli outcome dei pazienti, spostando la percezione da una malattia incurabile a una cronica gestibile, e portato alla crescita della popolazione di lungo sopravviventi con una buona qualità di vita.
I nuovi agenti terapeutici sono sempre più innovativi e specifici e permettono ai clinici di implementare delle strategie di trattamento personalizzate, sulla base di indagini diagnostico-molecolari sempre più accurate. Da un lato questo ha determinato un sostanziale cambio del paradigma di trattamento, dall’altro ha prodotto dei costi rilevanti per il Sistema Sanitario Nazionale (SSN).
La gestione della cronicità ha un impatto sul SSN, in termini sia di costi diretti che indiretti, ma un paziente cronico può ritornare ad avere un ruolo attivo nella società, con conseguente effetto positivo sulla produttività. Ottimizzare il percorso di cura, dalla fase di diagnosi, terapia e successivamente di follow-up e assistenza territoriale, significa rendere l’intero processo più sostenibile in termini economici e di risorse impiegate.
Diventa perciò indispensabile trovare delle soluzioni che possano conciliare l’equo accesso alle cure per il paziente con la sostenibilità per il Sistema Sanitario.
In questo scenario, il dialogo e l’interazione degli attori coinvolti nella pianificazione del percorso terapeutico del paziente con MM e nella gestione della spesa (isorisorse, in primis l’ematologo e il farmacista ospedaliero, ma anche infermieri e Direzioni Sanitarie) rappresentano il primo passo per un’ottimizzazione e una razionalizzazione delle risorse verso un modello organizzativo sostenibile.