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Evento

INFECTION 2016: Forum Internazionale di Terapia Antinfettiva

La patologia infettiva negli ultimi anni si è caratterizzata per una costante evoluzione riguardante sia la patologia che le problematiche terapeutiche.

Le ragioni sono molteplici: da un lato, la maggiore attenzione rivolta sia alla prevenzione che alla profilassi ha determinato la mutazione dell’epidemiologia di talune patologie infettive, mentre dall’altro, i passi in avanti ottenuti in ambito “critico” (ad esempio chirurgico, trapiantologico, oncologico ed intensivistico), hanno incrementato i fattori di rischio associati all’acquisizione di una patologia infettiva.

Non vanno poi dimenticati il fenomeno dell’emigrazione dai Paesi in via di sviluppo, che ha comportato il sempre più frequente riscontro di patologie in parte dimenticate come la tubercolosi.

Tra le malattie infettive in netto aumento si annoverano, quindi, le infezioni ospedaliere, le infezioni nel paziente trapiantato ed onco-ematologico, la patologia HIV correlata, la tubercolosi, le epatiti virali croniche.

Anche dal punto di vista terapeutico, se l’avvento e la successiva evoluzione di farmaci anti-infettivi hanno giocato un ruolo sicuramente rilevante, si sono  associati anche a conseguenze negative, quali la virulentazione di batteri saprofiti o scarsamente patogeni e l’emergenza di resistenze farmacologiche.

Sulla base di queste premesse, il medico infettivologo, ma anche l’internista o l’intensivista, si confrontano quotidianamente con la messa in atto di interventi di prevenzione e  profilassi, con la scelta della terapia anti-infettiva più adeguata sia in termini farmacocinetici, che farmacodinamici e farmacoeconomici; con l’eventuale interazione fra molecole differenti e con la comparsa di eventi avversi.

Non è poi possibile ipotizzare di contrastare la problematica delle resistenze batteriche per gli anti-infettivi solamente sperando  in nuove armi terapeutiche, essendo verosimilmente necessari molteplici interventi, sia in termini di prevenzione che di politiche d’impiego degli antibiotici, degli antiretrovirali e dei farmaci attivi sui virus delle epatiti attualmente disponibili.

E’ fondamenta che i nuovi farmaci siano usati in modo razionale, possibilmente basandosi su linee guida o orientamenti terapeutici.

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