La Società Italiana di Terapia Anti-infettiva si è sempre distinta per il suo impegno nel campo della chemioterapia antibatterica ed antifungina.
Negli ultimi decenni la problematica della resistenza agli antibiotici ed antifungini è divenuta un’emergenza mondiale. Pertanto le infezioni batteriche e fungine nei pazienti fragili sono sempre più difficili da diagnosticare e da trattare.
Una sezione del congresso è dedicata all’Antimicrobial stewardship: se ne parla oramai ovunque ma una puntualizzazione seria sui criteri sui quali si basa, sull’attuazione dei programmi e sulla identificazione degli esiti, deve essere ribadita.
D’altro canto la microbiologia ha visto una rivoluzione epocale, in quanto le tecniche si sono evolute e velocizzate. Pertanto la disciplina che per oltre un secolo era rimasta alle tecniche introdotte dai microbiologi del 1800, ha visto velocizzare i tempi di risposta in maniera sostanziale. Così le terapie antibiotiche possono diventare mirate già da subito e si può pertanto abbandonare l’empirismo terapeutico, che probabilmente è stata una delle cause della selezione delle resistenze. I clinici devono essere pertanto aggiornati sulle tecniche della microbiologia moderna.
Nel capo della terapia antibiotica stanno arrivando nuove molecole che devono essere conosciute e ben posizionate nell’armamentario terapeutico.
Tra le emergenze del nostro paese vi è anche l’epidemia da C. difficile che deve essere sempre ricordata e le nuove terapie devono essere conosciute dai clinici.
Inoltre la lotta alla sepsi deve essere quotidianamente riaffermata perché effettivamente è stata a lungo disattesa e pertanto l’alleanza dei chemioterapisti anti-infettivi con i rianimatori e medici di urgenza deve essere supportata e valorizzata.
Alcuni aspetti della nostra disciplina devono poi essere rinfrescati come patologie desuete per noi come west-nile, tifo, colera etc che però possono riapparire grazie ai viaggi ed alle migrazioni.
Inoltre verranno approfondite le vaccinazioni, le infezioni nel paziente critico e fragile e le epatite croniche.